Colpire il pallone con la testa fa male al cervello! Una ricerca americana lo dimostra pubblicando i risultati su Neurology, rivista che si occupa di malattie del cervello. Chi intercetta il pallone con la testa riscontra un’alta probabilità di avere un lieve trauma cerebrale.
Per commozione cerebrale si intende una situazione che si viene a creare dopo un forte impatto della testa con qualcosa (in questo caso un pallone) e che provoca lo scuotimento della massa cerebrale all’interno della scatola cranica.
Il trauma, secondo l’entità, provoca diversi sintomi: vertigini e perdita di conoscenza nei casi più gravi e se non trattato prontamente può avere serie conseguenze.
La ricerca si è basata sulla somministrazione di questionari a 222 calciatori amatoriali, la maggioranza uomini, di New York , assidui praticanti dello sport ( almeno sei mesi l’anno). Ѐ stato chiesto il numero di partite giocate nelle ultime settimane, il numero di scontri involontari, quante volte avevano colpito il pallone con la testa e in quest’ultimo caso quali sintomi sono stati avvertiti. Il 20% di chi era abituato a colpire il pallone con la testa ha segnalato come sintomi: dolore, vertigine e anche sensazioni di stordimento e nei casi più gravi perdita di coscienza, mostrando di avere un rischio tre volte maggiore di commozione cerebrale rispetto agli altri giocatori. Di minore rilievo sono risultati i traumi non intenzionali, causati da scontri fra giocatori.
Purtroppo, anche in Italia, gli allenatori spesso non valutano l’importanza della prevenzione (utile l’uso di un casco protettivo) e non riconoscono questi traumi che, anche se lievi, con il tempo possono causare disturbi a livello fisico, cognitivo e psicologico. A decidere se un calciatore può tornare o meno in campo durante la partita, dopo un trauma alla testa, non dovrebbero essere gli allenatori o i tecnici sportivi, ma un medico indipendente.