Sono più di quanto si pensi i casi di lesioni e incidenti di varia natura alle caviglie e ai piedi delle donne, causati dai tacchi . A esserne più colpite sono le giovani donne con un’età compresa tra i 20 e i 39 anni. Curioso è il risultato statistico che evidenzia come la maggior parte degli incidenti si verifichi in casa piuttosto che fuori.
A subirne più le conseguenze sono le caviglie, il rischio infatti è alto se si indossando scarpe con tacchi di almeno 10 centimetri e con una certa frequenza. Con il tempo è probabile che si arrivi a uno squilibrio dei muscoli funzionali della caviglia con conseguente riduzione di motilità dell’articolazione. Ci si ritrova con dei problemi a livello posturale e a livello podalico non facili poi da correggere.
Il tacco alto porta a spostare il baricentro corporeo in avanti, inevitabilmente si cerca di recuperare la posizione verso dietro con una utilizzazione eccessiva dei muscoli posteriori dei lombi e della schiena in generale, le conseguenze sono i dolori lombari.
Danni soprattutto per i piedi. Il tacco alto sposta il peso corporeo sulla parte anteriore del piede, e ciò porta all’insorgere di metatarsalgie, alluci valghi e rigidi, dita a martello, ecc..
L’uso prolungato quindi causa veri e grossi problemi. È importante, per chi non vuole rinunciare al tacco, eseguire esercizi di rafforzamento della caviglia, come per esempio esercizi di stretching (allungamento) ai tendini e ai muscoli del polpaccio. Anche camminare sulla sabbia o sull’erba è un grande aiuto per la salute del piede.
Ma soprattutto è importante cercare di limitare il più possibile l’impiego di scarpe con i tacchi troppo alti o eventualmente sceglierle comode con un buon plantare e un tacco che sia di 4 cm (anche le scarpe completamente piatte possono generare disturbi posturali e podalici) o che non superi gli 8 cm.