Glaucoma
Il glaucoma nel suo stadio iniziale non presenta sintomi, per questo viene definito “ladro silenzioso della vista”. È la seconda più importante causa di cecità tra la popolazione adulta di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Ogni anno 5.000 persone perdono la vista a causa di questa malattia.
Solitamente il glaucoma è un’affezione bilaterale, in quanto colpisce entrambi gli occhi anche se non in modo sincronico. Nella maggior parte dei casi, si associa a un aumento della pressione intraoculare capace di provocare delle alterazioni a carico delle fibre nervose retiniche e di conseguenza un calo del campo visivo. Studi clinici hanno dimostrato che l’aumento della pressione intraoculare rappresenta il più importante fattore di rischio per lo sviluppo del danno glaucomatoso.
In alcuni casi è utile l’esame dell’holter pressorio (l’apparecchio portatile per la misurazione della pressione continua nelle 24 ore). Spesso il danno avviene di notte senza che il soggetto se ne accorga.
Il glaucoma può insorgere in alcune condizioni anatomiche come la miopia elevata e può essere associato ad alcune patologie, come la retinopatia diabetica. È legato anche a una componente familiare, è importante dunque effettuare un controllo annuale dopo i 40 anni e il controllo dei familiari del paziente.
Esistono diverse patologie di glaucoma, di seguito i più frequenti.
Glaucoma ad angolo aperto
È il più frequente, solo la visita oculistica può diagnosticarlo.
Glaucoma secondario
Secondario ad alcune condizioni anatomiche oculari come la sindrome pseudoesfoliativa (pseudoesfoliatio) o il glaucoma pigmentario
Meno frequente, ma molto pericoloso è l’attacco acuto di glaucoma, insorge con un improvviso dolore ai lati dell’occhio, visione sfocata e aloni attorno alle luci. A volte è accompagnato da nausea e vomito.
Il glaucoma si cura inizialmente con i colliri: i più diffusi sono quelli a base di beta-bloccanti.
Il laser è valido per contenere il decorso clinico e dopo alcuni giorni dal trattamento è possibile riprendere le proprie attività.
Si arriva poi alla chirurgia tradizionale quando si ritiene che l’uso del laser non sia adatto essendo il danno visivo causato.