L’esame più complesso e uno dei più dei longevi dell’oftalmologia
Il campo visivo (o esame campimetrico) esprime l’insieme di punti nello spazio percepiti mantenendo fisso lo sguardo in una determinata direzione.
Esso si riferisce alla superficie totale in cui gli oggetti possono essere visti nella visione laterale (periferica), quando ci si concentra gli occhi su un punto centrale.
L’esame consiste nell’individuare all’interno di una cupola una serie di stimoli luminosi, di varia forma ed intensità secondo un ordine casuale.
L’esame viene eseguito in una stanza con poca luce o al buio. Il campo visivo può essere eseguito da tutti, non è invasivo e ed è indolore.
Il test può essere alterato da una scarsa collaborazione del paziente all’esame o da opacità dei mezzi diottrici (come la presenza di cataratta).
Il campimetro è uno strumento in uso clinico sin dalla metà del XIX secolo. È uno degli esami più longevi della diagnostica dell’occhio.
Viene esaminato un occhio per volta e l’occhio adelfo invece verrà occluso.
Come prepararsi all’esame
Nessuna preparazione speciale è necessaria.
Come si sentirà dopo l’esecuzione dell’esame
Non vi è alcun disagio con questo test.
Perché il test viene eseguito
Questo esame mostrerà se è presente una perdita di vista, o una diminuita sensibilità alla luce, in qualsiasi punto del campo visivo. La perdita di visione del campo visivo può essere a carico di patologie oculari o a carico di patologie del sistema nervoso centrale come neoformazione tumorali benigne e non.
In quali malattie o condizioni cliniche può essere utile eseguire il campo visivo?
Calo del visus
Visione offuscata
Diabete
Glaucoma
Alta pressione sanguigna
Degenerazione maculare
Sclerosi multipla
Patologie neuro degenerative
Retinopatia da farmaci (idrossiclorochina / Plaquenil, Tamoxifene ETC…)
Glioma ottico
Disturbi della ghiandola pituitaria
Distacco della retina
Ictus
Patologie vascolari retiniche.