L’occhio
L’occhio è uno degli organi di senso grazie al quale ci mettiamo in comunicazione con il mondo esterno. Il suo apparato motore gli consente di orientarsi verso determinati settori dell’ambiente; la sua particolare organizzazione e le sue connessioni con l’encefalo lo rendono atto a trasmettere ai centri nervosi analizzatori un complesso di segnali che ripetono fedelmente le immagini del mondo esterno. Entriamo nello specifico e cerchiamo di capire cos’è l’occhio e come curare e prevenire determinate patologie.
Come funziona
L’occhio è l’organo deputato alla visione e la retina é paragonabile a una pellicola di una macchina fotografica che trasforma i segnali visivi in segnali elettici. L’obiettivo è costituito da lenti, cornea e cristallino, che permettono di mettere a fuoco le immagini sulla retina. Le informazioni vengono poi trasmesse tramite un cavetto, il nervo ottico, al cervello.
L’occhio nelle varie fasi dello sviluppo
Alla nascita: il bulbo oculare è sviluppato ma la funzione visiva è immatura. In questa fase il bambino vede molto poco e vede il mondo in grigio.
Alla fine del secondo mese: il piccolo comincia a osservare i movimenti delle proprie mani ma la fissazione è ancora incostante. Non percepisce ancora i colori.
Verso il quarto mese: comincia a fissare meglio gli oggetti e osservare con più attenzione le proprie mani, che sono le cose che può vedere con maggior frequenza e facilità.
Alla fine del sesto mese: può fissare bene gli oggetti e ne percepire i particolari. Comincia a vedere i colori e ad avere una visione binoculare, a vedere, cioè, in tridimensione. E’ l’età in cui inizia a riconoscere il viso della mamma.
Tra il primo e il terzo anno di vita: lo sviluppo della vista procede velocemente per completarsi verso i 6 anni.
Quando ricorrere all’oculista
Alla nascita – Il controllo consente di esaminare il cristallino e individuare in modo precoce una sua eventuale opacizzazione, sintomo di cataratta congenita. Inoltre è importante una visita oculistica per i bambini nati pretermine e per tutti quelli per cui si sospetti un problema visivo per esaminare in modo approfondito il fondo dell’occhio e per verificare che non siamo presenti danni al vitreo o alla retina.
Entro i 12 mesi – Nel primo anno di vita, anche se il neonato non è in grado di collaborare, la visita oculistica permette di valutare l’eventuale presenza di malattie congenite e la presenza di importanti difetti della vista.
Entro i 3 anni – L’oculista deve controllare se il bambino è affetto o no da ambliopia, un deficit visivo causato per lo più da una forte differenza di potere visivo fra i due occhi dovuta in genere a ipermetropia o astigmatismo (la conseguenza è il cosiddetto occhio pigro).
Entro i 6 anni – L’oculista deve valutare se lo sviluppo oculare del bambino è normale.
“Occhio”agli occhi
Osservate attentamente gli occhi del vostro bambino ed il suo comportamento. Può essere segno di allarme e comunque richiede consulenza oculistica il bambino che:
Si avvicina troppo all’oggetto fissato
Ha mal di testa
Ha gli occhi arrossati
Tiene la testa inclinata o ruotata sul lato destro o sinistro
Compie frequentemente errori di lettura
Esce dalla righe quando scrive
È pigro, svogliato, poco attento
Devia l’occhio in modo costante o incostante
Presenta un riflesso biancastro della pupilla
Ha gli occhi grandi
Ha un occhio più sporgente dell’altro
Soffre di fotofobia (fastidio alla luce) e/o lacrimazione
Strizza le palpebre per guardare lontano
Dott. Gregorio Lo Giudice
Oculista